Altino, situata lungo la via Annia e con un accesso agevolato alla laguna veneta, fu nel II sec.a.C. centro commerciale fiorente, ma destinata all'abbandono nel 639, quando fu deciso il definitivo trasferimento di popolazione e attività nell'isola di Torcello (VE) come difesa dalle invasioni barbariche e dall'innalzamento delle acque del mare. Plinio il vecchio ricorda la sua delicatissima lana bianca, tra le più ricercate dell'Impero (Alba Circumpadananis nulla praefertur, nec libra centenos nummos ad hoc aevi excessit ulla, Nessuna lana bianca è preferita a quella delle pecore circumpadane, e nessun tipo fino a oggi ha superato il prezzo di cento sesterzi la libbra) ; allevamenti di razza scelta sono citate anche da Marziale, plinio il Giovane , Tertulliano; le lavorazioni e il commercio sono invece documentati da epigrafi funerarie distinte per le categorie specializzate e le corporazioni tessili, ritrovamenti di architetture agricole con ampi spazi riservati a riparo e ovili, utensili propri della lavorazione e tessitura
"Itaque in agro Gallico greges plures potius faciunt, quam magnos, quod in magnis cito existat pestilentia, quae ad perniciem eum perducat. Satis magnum gregem putant esse circiter quinquagenas" (Così gli abitanti della Gallia fanno parecchie greggi, piuttosto che queste stesse più numerose, perché nelle numerose le epidemie più facilmente si diffondono e quindi le pecore muoiono) Varrone, de Re Rustica. Le epidemie animali,che si diffondevano frequenti, venivano controllate dividendo e ripartendo le greggi in gruppi di pochi capi di ovini distanziati
I Galli, nella Gallia Cisalpina, sotto l'Impero mantennero florida la produzione laniera, caratterizzandola e rendendola riconoscibile per la sua qualità. Plinio ne esalta il candore, ne descrive la lavorazione per l'impiego nell'arredo tessile, la comodità nell'imbottitura dei materassi, la tessitura tradizionale a scacchi.
La mitologia antica, che ci introduce nelle culture del passato, narra come la tessitura fosse tra le prime acquisizioni della propria storia, della formazione della comunità primitiva alle basi della civiltà, attribuendone l’invenzione a divinità importanti.
Per gli antichi Egizi era Iside la principale dea della mitologia egizia,
la divinità protettrice ad aver insegnato l'arte della tessitura e del ricamo. Nel "Libro dei Morti" Iside era considerata divinità generatrice, protettrice e giudice, che concedeva la vita e
forniva cibo ai defunti, un tramite tra il mondo divino e umano.
Nella mitologia egizia Iside era considerata tanto per le sue doti magiche, quanto per la sua abilità creative; dea di maggiore importanza, la sua leggenda la descrive nel lato amorevole di mogli
e madre, ma altrettanto capace di utilizzare il suo potenziale per raggiungere i suoi obiettivi: riflesso della visione emancipata e stimata della donna nella civiltà egizia.
Nel mondo greco la tessitura è legata ad Atena , Minerva a Roma.
Le Moire, dee del destino nella mitologia greca, le Parche a Roma: Cloto, la filatrice dell'ordito_destino umano; Lachesi, la tessitrice delle vicende in sorte all'uomo; Atropo, fatale, che recideva il filo della vita.
La matrona romana intenta a filare è una raffigurazione tipica della classicità latina, simbolo di laboriosa castità e modello di virtù femminile.Domum servavit, lanam fecit; domi mansit, casta vixit, lanam fecit: iscrizioni funebri latine ricorrenti, citate a esaltare virtù muliebri.