Perché è importante la biodegradabilità della lana?
Tutti i prodotti biodegradabili entrano a far parte in modo armonico di un ciclo naturale. Sono prodotti della natura che ci vengono donati e alla natura possono tornare, arricchendo il suolo e nutrendo la nuova vita.
In Italia si stima che circa 600.000 tonnellate di indumenti e tappeti vengano gettati in discarica ogni anno. Se a questo sommate che le fibre sintetiche impiegano più di 40 anni per degradarsi, comprenderete come l’impatto sull’ambiente risulti devastante.
E la lana?
La lana è composta da una proteina chiamata cheratina, la stessa proteina presente nei capelli umani.
Se esposta all’umidità e al deperimento per peridi prolungati si decompone facilmente.
Attenzione: per periodi prolungati all’umidità intendiamo seppellita sottoterra o abbandonata in mezzo ad un bosco! Per periodi limitati invece la capacità della lana di assorbire è rilasciare umidità la rende uno dei tessuti più apprezzati per effetto traspirante e per la capacità di regolamentare la temperatura corporea.
In queste estreme condizioni (non nel vostro armadio…lì assicuratevi il ricambio delle pastiglie di canfora antitarmiche) i funghi distruggono le estremità delle fibre, mentre i batteri le digeriscono secernendo gli enzimi. Si calcola che un tessuto di lana grezzo seppellito sotto terra ci mette più di 15 settimane a perdere il 95% del suo peso (fonte: http://www.iwto.org/biodegradeability).
Questo in assenza di finiture e trattamenti (anche naturali) volti a rallentare il processo.
Inoltre la lana contiene un’alta percentuale di azoto, che la rende un ottimo fertilizzante: è compostabile.
E'riciclabile perchè può essere trasformata da materiale di scarto in nuovo prodotto, anche se non dello stesso valore, o rigenerabile, in un'ottica di economia circolare, per rinnovare le sue caratteristiche peculiari. Se Riciclo e Rigenerazione sono controllati nei parametri della sostenibilità portano la certificazione GRS : Global Recycled Standard.
Laboratorio Tappeti utilizza filati certificati in pura lana e in percentuale mista per specifiche esigenze di manutenzione stabilità.
🌱briciole di storia in
salsa polemica 🍃🍃🍃 vorrei rassicurare le continue richieste di certificazioni ecosostenibili, circolari, biologico-sanitarie sulla lana in poche parole: no, la lana che lavoriamo non é italiana
(le pecore che rallegrano i nostri paesaggi sono perlopiù destinate alla produzione del pecorino); la lana merino é originariamente spagnola, gli inglesi sono il riferimento economico del
settore, Australia e Nuova Zelanda i produttori maggiori delle migliori lane; il made in Italy é garanzia in tutto il mondo per la selezione e la lavorazione dei tessuti, Ve lo assicuro da
tappezziera. Non so per quanto tempo ancora potremmo vantare l'eccellenza della nostra filiera, molto non é più come prima, ma ci sono partigiani testardi che fanno meravigliosamente il loro
lavoro e si adoperano per superare i test di certificazione che richiedete (giustamente). É Cultura, Tradizione, Ricerca.
Nella scelta del filato
io mi affido a loro, la qualità mi consente di ottenere una lanacotta adatta ad essere indossata a pelle, anche dai bambini.
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Instagram 24 settembre 2020